You have to add to cart at least 5 bottles or any program to make checkout.
Published: October 4, 2016
Categories:
Coltivazione di cannabis
L'eterno dibattito sul miglior metodo per coltivare la Cannabis, sotto la luce del sole o con luce artificiale, è vecchio quanto la stessa coltivazione indoor. Sia i coltivatori outdoor che quelli indoor difendono piuttosto duramente le proprie strategie colturali con motivazioni più che fondate. Infatti, si tratta di un dibattito che probabilmente non troverà mai una risposta definitiva, perché ci saranno sempre persone più propense ad adottare un metodo rispetto all'altro.
Tuttavia, la vera domanda è: quale ambiente colturale si adatta di più al vostro stile e alle circostanze in cui vi trovate? Cerchiamo quindi di concentrarci sulle principali differenze tra indoor e outdoor, invece di limitarci a definire quale delle due sia la migliore. In questo modo dovremmo trovare anche una sorta di compromesso tra i due ambienti colturali, evidenziando i loro vantaggi e svantaggi.
Coltivare all'aria aperta è il metodo più naturale per produrre marijuana (come avviene nelle più tradizionali pratiche agricole). La Cannabis è una delle più antiche colture agricole che l'uomo abbia mai portato avanti, ancora oggi ampiamente coltivata. In generale, si tratta di un metodo che richiede semplicemente qualche seme ed una location appropriata dove coltivare. A seconda del clima, le piante richiedono poche attenzioni, in quanto sarà la natura stessa ad occuparsi del loro sviluppo. Questo metodo consente di risparmiare tempo e denaro, se eseguito correttamente.
1) È il metodo più semplice per coltivare. Quando le condizioni ambientali sono buone, sono sufficienti alcuni semi di buona qualità. Infatti, chi si occupa realmente della coltivazione è Madre Natura.
2) All'aria aperta si possono ottenere enormi rese produttive, in quanto le piante sono libere di crescere e di ricevere tutto ciò di cui hanno bisogno, raggiungendo dimensioni imponenti come quelle di un piccolo albero (grazie alla potenza della luce solare).
3) È anche il modo più economico di coltivare, dato che è la natura ad offrire aria, luce e suolo. A volte può richiedere l'apporto di qualche fertilizzante e di recinzioni protettive, ma le spese rimarranno significativamente inferiori rispetto alle coltivazioni indoor.
4) Molti coltivatori outdoor sostengono che il profilo dei cannabinoidi raggiunto dalle proprie piante di marijuana non è paragonabile a quello delle coltivazioni indoor, in quanto i sapori delle cime tendono ad essere più intensi.
5) Una volta impostata correttamente, una coltivazione outdoor richiede poca manutenzione, il che permetterebbe di avere più tempo da dedicare ad altre attività.
1) Non tutti i coltivatori vivono in zone climatiche adeguate alla coltivazione outdoor. Inoltre, la maggior parte delle persone non hanno la possibilità di coltivare all'aperto piante di marijuana senza destare troppe attenzioni, soprattutto se si vive in città.
2) La piantagione dovrebbe sempre trovarsi nelle prossimità di una fonte d'acqua, non sempre facile da trovare.
3) Si possono ottenere rese produttive enormi, ma la natura è imprevedibile. Si può perdere un intero raccolto per siccità, pioggia, gelate precoci, cervi, insetti e ladri.
4) Le cime coltivate outdoor tendono ad essere più grezze e fogliose. Inoltre, possono trattenere polvere, porzioni di altre piante, insetti e tutto ciò che può essere trasportato dall'aria circostante.
5) Se non si vive in una zona climatica tropicale, si può raccogliere una sola volta l'anno.
L'indoor, invece, non si basa su principi colturali naturali, bensì su metodi più scientifici. La sua diffusione è avvenuta dopo la messa al bando della Cannabis, quando i coltivatori furono costretti a prendere provvedimenti per nascondere le proprie piantagioni. Tuttavia, con il passare degli anni, questa alternativa è evoluta enormemente e il progresso sia tecnologico che colturale permette oggi di ottenere ottimi risultati. Se volete coltivare indoor la vostra Cannabis, dovrete inevitabilmente investire denaro, ma la ricompensa saranno deliziose cime compatte.
1) Questa pratica colturale è più discreta. Se nessuno viene a sapere della vostra piantagione e riuscite a nascondere i pungenti odori sprigionati dalle piante, avrete buone probabilità di poter coltivare indisturbati.
2) I tempi di sviluppo delle piante sono molto più ridotti, il che consente di ottenere più raccolti all'anno. Una coltivazione indoor si può avviare in qualsiasi periodo dell'anno, senza dover necessariamente aspettare la stagione primaverile.
3) Tutti i parametri colturali possono essere controllati direttamente dal coltivatore, il che si traduce in marijuana di alta qualità (se tutti i passaggi vengono eseguiti correttamente). In questo modo i risultati diventano ancora più prevedibili.
4) Molti coltivatori sostengono che la qualità complessiva delle cime è superiore a quella della Cannabis coltivata all'aperto. Le cime, normalmente, assumono un aspetto molto gradevole a livello estetico e la loro potenza è superiore, grazie alle concentrazioni di THC più elevate. Chi fa uso di Cannabis a fini terapeutici tende ad apprezzare maggiormente la marijuana coltivata indoor.
1) I costi iniziali sono molto più elevati di quelli richiesti da una coltivazione outdoor, in quanto sono necessarie particolari attrezzature per ricreare le condizioni ideali per la crescita di piante in spazi chiusi. Stiamo parlando di impianti d'illuminazione e di ventilazione, oltre all'acquisto di substrati e fertilizzanti.
2) A seconda del numero delle piante e della potenza delle luci, le bollette possono aumentare notevolmente.
3) L'area di coltivazione dev'essere mantenuta sempre pulita e le piante richiedono costanti attenzioni. Le cure sono molto più frequenti rispetto ad una coltivazione outdoor.
4) Se qualcuno venisse al corrente del vostro armadio per coltivare, la situazione potrebbe sfuggire di mano.
Ultimamente, le serre sembrano riacquistare terreno e prestigio tra i coltivatori. Questo metodo di coltivazione permette di sfruttare il meglio dei due mondi, outdoor e indoor, producendo marijuana di prima qualità. Tuttavia, nei Paesi dove la Cannabis non è stata ancora legalizzata, rimane un'opzione poco raccomandata, mentre è un'alternativa da prendere seriamente in considerazione laddove è consentita. Le piante sono coperte e protette dalle avversità ambientali più pericolose, ma riescono ancora a ricevere la potente luce naturale del sole e l'aria pura dell'ambiente circostante. I coltivatori hanno ancora pieno controllo dei parametri colturali, che possono essere ulteriormente appoggiati da lampade nelle giornate più nuvolose. Si tratta del futuro della coltivazione della Cannabis, sia per i produttori industriali che per i coltivatori hobbistici, che potranno montare una serra nel giardino di casa o condividerla con qualcuno.
Dopo la nostra breve descrizione delle principali differenze tra coltivazione indoor e outdoor e dei loro vantaggi e svantaggi, dovrebbe risultare ormai chiaro, sia per coltivatori che per consumatori, che la migliore marijuana può essere coltivata ovunque con le più diverse tecniche colturali. Sono i coltivatori a decidere quale metodo usare e, con alcuni accorgimenti, si possono ottenere sempre cime di ottima qualità. Ad esempio, l'intensità luminosa del sole può essere raggiunta con le più moderne luci a LED, capaci di simulare il suo spettro e la sua energia. Ormai le ragioni per scegliere un metodo rispetto ad un altro sono ben poche.
In altri casi, si possono addirittura combinare tecniche indoor con altre outdoor, ad esempio mantenendo le piante in crescita vegetativa sotto una luce artificiale e passarle alla luce solare nel periodo di fioritura. Le possibilità sono quasi infinite!
Inoltre, la scelta è dettata anche dalla zona climatica in cui si coltiva, dagli spazi disponibili per montare un Grow Box e così via. Tutti i metodi colturali hanno i loro aspetti negativi e positivi. Sono i coltivatori a dover apprendere quale sistema è più conveniente per le proprie esigenze, mostrando di essere sempre aperti a sperimentare nuove tecniche e strategie. Come abbiamo accennato in precedenza, le serre potrebbero essere un'alternativa molto interessante, in grado di unire il meglio dei due mondi per le future coltivazioni della Cannabis.