You have to add to cart at least 5 bottles or any program to make checkout.
Published: December 30, 2016
Categories:
Piante e Semi
La Salvia divinorum appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (è quindi lontana cugina della menta), ed è originaria di Messico ed America centrale. Questa pianta, chiamata anche salvia dei veggenti, è estremamente potente, tanto da essere considerata famigerata da alcuni. Tuttavia, questa incredibile pianta allucinogena racchiude innumerevoli virtù, purché venga utilizzata con cautela e rispetto. In questo articolo abbrevieremo Salvia divinorum con “salvia”, da non confondere con la spezia che comunemente si trova in cucina.
Di seguito esamineremo gli effetti e gli impieghi della Salvia divinorum.
La salvinorina A è la principale molecola psicoattiva della Salvia divinorum, ed è considerata la sostanza psicotropa naturale più potente al mondo. Si tratta di un diterpenoide trans-neoclerodane, abbreviato nella formula chimica C₂₃H₂₈O₈.
A differenza di altri allucinogeni (LSD, psilocibina o DMT), la salvinorina A non contiene atomi di azoto, e quindi non può essere classificata come alcaloide, ma si colloca invece nella categoria dei terpenoidi. È un agonista dei recettori k-oppioidi, ed è l'unica molecola non alcaloide capace di legarsi a tali recettori. Secondo gli esperti, potrebbe anche interagire con i recettori D2, producendo effetti inusuali.
Rispetto ad altre sostanze psicoattive analoghe (seppur in minima parte), la salvinorina A è considerata una sostanza allucinogena dissociativa, mentre le altre droghe sono perlopiù esclusivamente allucinogene.
A livello scientifico, la salvia venne “scoperta” per la prima volta nel 1982 in Messico, dallo scienziato Alfredo Ortega, che riuscì a mapparne la struttura chimica.
Ad ogni modo, questa pianta è famosa, e talvolta anche temuta, da molti secoli. La salvia è stata utilizzata a lungo dalle popolazioni dell'America centrale e meridionale, che ne apprezzavano gli effetti psichedelici e allucinogeni. Non esistono reperti storici ufficiali che stabiliscano da quanto tempo la salvia venga utilizzata dall'essere umano. È comunque chiaro che la pianta sia entrata a far parte delle tradizioni indigene molto tempo fa—forse per questo viene chiamata anche “salvia dei veggenti”, o salvia degli indovini.
La Salvia divinorum produce effetti unici, a dir poco insoliti. Alcuni la assaggiano solo una volta, dopodiché la accantonano per sempre, poiché genera effetti estremamente intensi e spesso sgradevoli. Tuttavia, tali influssi dipendono soprattutto dal metodo di somministrazione, piuttosto che dalla qualità della sostanza.
Tradizionalmente, le foglie di salvia vengono masticate come un pezzo di tabacco, e gli effetti si manifestano nel giro di 30–40 minuti. Questo metodo non è particolarmente apprezzato poiché le sensazioni piacevoli risultano attenuate, mentre le reazioni avverse sono molto più intense e persistenti.
Nei paragrafi successivi ci concentreremo sulla salvia fumata. Per maggiori informazioni sul tabacco da masticare, vi invitiamo a consultare le numerose informazioni presenti in rete.
Le sensazioni indotte dalla Salvia divinorum sono quasi impossibili da descrivere a parole.
Questa sostanza è davvero particolare, e difficilmente paragonabile ad altre droghe; anzi, qualsiasi raffronto potrebbe addirittura confondere la sua definizione, anziché chiarirla.
Gli effetti della Salvia divinorum fumata emergono molto rapidamente, tanto da risultare spesso travolgenti ed improvvisi. Nel giro di pochi secondi, in base alla dose assunta, l'intero universo può trasformarsi davanti agli occhi del consumatore. In minime quantità, la salvia genera effetti stimolanti a livello fisico (anche se non particolarmente energizzanti). Gli elementi visivi ed uditivi diventano distorti, ma senza la vibrazione psichedelica fornita da altri allucinogeni. Gli input sensoriali risultano frammentati e caotici. Possono emergere pensieri ripetitivi ed un senso di confusione, ma la mente può anche restare lucida.
In dosi più elevate, il consumatore può sperimentare un distacco dalla realtà e dal proprio corpo, ed immergersi in fantastiche dimensioni alternative. A differenza della DMT, l'effetto della Salvia divinorum risulta più nebuloso e disordinato, ma può comunque rivelarsi profondo ed introspettivo. Molti hanno la sensazione di venire catapultati attraverso il tempo e lo spazio alla velocità della luce, mentre i pensieri si susseguono freneticamente.
Dopo aver assunto la Salvia divinorum, è preferibile non muoversi troppo; le funzioni motorie spesso risultano limitate, e spostarsi da un punto all'altro può diventare impossibile, se non potenzialmente pericoloso.
La salvia spesso infonde sensazioni spiacevoli, e per questo si è guadagnata una cattiva reputazione tra alcuni psiconauti. I suoi effetti possono essere talmente intensi da produrre attacchi di panico in alcuni soggetti. Tale reazione può essere limitata svolgendo alcune ricerche sulla sostanza: conoscendo in anticipo l'esperienza prodotta dalla salvia, sarà più facile affrontarla. È fondamentale sapere che la salvia genera un'esperienza allucinogena straordinariamente potente e non un semplice sballo euforizzante.
Come accennato in precedenza, la salvinorina A si lega ai recettori D2 e k-oppioidi, producendo gran parte degli effetti psicoattivi della salvia. Gli effetti a livello fisico non sono ancora stati studiati a fondo, ma gli esperti ritengono che la sostanza abbia una bassa tossicità e non induca assuefazione—ad oggi non sono noti casi di dipendenza o overdose.
Come avviene con molti altri allucinogeni, gli effetti della salvia sembrano prevalentemente cerebrali, e provocano minime alterazioni a livello fisiologico. Spesso è possibile notare un aumento del battito cardiaco e della sudorazione, ma non è chiaro se tali reazioni siano direttamente associate all'assunzione della droga, o si tratti di una risposta dell'organismo agli effetti della salvia.
A livello fisico, la salvia sembra in grado di inibire la peristalsi intestinale, favorendo la costipazione. La sostanza si lega infatti ai recettori k-oppioidi, responsabili delle funzioni intestinali. Tuttavia, se l'assunzione è occasionale, tale effetto è pressoché irrilevante.
Quando si assume Salvia divinorum, è difficile distinguere gli effetti collaterali da quelli “desiderati”.
Tra le principali reazioni avverse evidenziamo l'ansia e gli attacchi di panico, ma in certi contesti questi potrebbero essere considerati gli effetti principali.
Altri effetti collaterali includono nausea e perdita di coordinazione motoria. Se la salvia viene fumata, in genere non emergono altre reazioni avverse, a parte quelle direttamente collegate agli effetti principali. In ogni caso, noterete delle sensazioni molto strane!
La salvia non è paragonabile ad altre sostanze, ed eventuali confronti potrebbero risultare fuorvianti per un neofita. Tuttavia, per descrivere la potenza della salvia, possiamo affermare che è come assumere una dose di DMT mentre ci si trova in uno stato di dissociazione indotto dalla ketamina—a dosi elevate.
La salvia genera potenti sensazioni di distacco dalla realtà ed esperienze extra-corporee, rendendo il consumatore pressoché inerme per tutta la durata degli effetti.
Tradizionalmente, le foglie di salvia fresche vengono masticate, in modo che la salvinorina A possa essere assorbita dalle mucose della bocca. Tuttavia, oggi questo metodo di somministrazione viene usato raramente, poiché le foglie masticate non producono effetti particolarmente potenti.
Di solito un estratto di salvia viene applicato sulle foglie essiccate, che poi verranno fumate e produrranno gli effetti estremamente potenti ed ormai noti.
Dosare correttamente la salvia può essere complicato. La maggior parte della salvia è disponibile in commercio sotto forma di estratto (10x, 20x, 30x, e così via). Di conseguenza, la dose consigliata diminuisce man mano che la concentrazione dell'estratto aumenta, ed è difficile individuare la quantità ideale. Ad ogni modo, potete utilizzare come riferimento i seguenti dosaggi:
Per evitare un'esperienza tremendamente sgradevole, è essenziale conoscere la concentrazione ed il peso dell'estratto. Un estratto 20x dosato in maniera approssimativa può produrre effetti terribili, al punto che potreste decidere di non assumere mai più la Salvia divinorum—fate sempre molta attenzione!
In generale, la Salvia divinorum è considerata sicura, anche se può produrre effetti spiacevoli.
Detto questo, secondo alcuni studi la salvia potrebbe far emergere disturbi mentali latenti, pertanto gli individui con una predisposizione genetica o precedenti episodi di malattie mentali, dovrebbero assumere la salvia con estrema cautela o astenersi dal consumarla.
No, non esiste alcuna prova che la Salvia divinorum crei dipendenza.
Nonostante l'intensità degli effetti, non esistono casi noti di overdose da Salvia divinorum.
Sì, curiosamente, a differenza di molti altri allucinogeni, la salvia non è soggetta a proibizioni. I motivi non sono del tutto chiari, ma ciò non deve suscitare un falso senso di sicurezza. La salvia è legale, e spesso facilmente reperibile, ma è potente come qualsiasi altra sostanza psicoattiva illegale. A volte le leggi sulle sostanze stupefacenti sono incoerenti—non usatele come guida!
La salvia è una pianta ancora avvolta nel mistero. È legale, e molte persone tendono a sottovalutare l'intensità dei suoi effetti, o la classificano come droga spiacevole e senza alcuna proprietà interessante. Entrambe le supposizioni sono errate. La salvia è una sostanza allucinogena potenzialmente capace di offrire profonde visioni introspettive, ma va compresa e dosata correttamente—altrimenti può produrre effetti decisamente spiacevoli.