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Published: March 22, 2017
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Molti fumatori di cannabis hanno avuto l’esperienza di cercare un nuovo lavoro e superare i colloqui con successo grazie al proprio carisma e alla propria esperienza. Ma c’era un ultimo passo da compiere prima di ottenere il posto di lavoro: il temibile test antidroga. Che non si ferma lì, ma può ripetersi regolarmente. In questo modo può anche andare: hai un lavoro decente e puoi sempre fumare ogni tanto se usi certi accorgimenti per evitare di farti scoprire da questi test.
A volte questo non è così semplice. La cannabis è spesso presente in vari ambienti sociali. Ognuno di noi è rimasto chiuso in una stanza piena di fumo con gli amici fino al punto che diventava difficile vedere la faccia di quello che sedeva di fronte a voi. Momenti come questo sono divertenti, ma solo se non hai un test antidroga all’orizzonte. Ma è veramente possibile che la cannabis compaia in un test antidroga se non hai fumato ma sei soltanto rimasto tutta notte in una stanza piena del fumo che i tuoi amici stonati buttavano fuori? Vediamo di capire meglio questa storia del fumo passivo.
Il fumo passivo, o fumo di seconda mano, è il fumo riciclato che viene emesso dopo aver fatto un tiro. Se fumi al chiuso o in una macchina, questo fumo riempirà l’ambiente creando un’atmosfera nebbiosa. Il cosiddetto sballo da contatto avviene quando inali così tanto fumo passivo che senti anche tu gli effetti del THC senza aver fatto nemmeno un tiro da una canna o da un bong.
La quantità di fumo nell’aria e la ventilazione sono ovviamente fattori che determinano quanto una persona può diventare stonata per inalazione di fumo passivo, se questo può avvenire. Non c’è abbastanza ricerca scientifica per capire se questo è possibile. Però esiste una vasta aneddotica di persone che sono uscite completamente stonate dopo essere rimaste dentro un’automobile trasformata in “hot box”.
Quindi, a parte il rischio di sballarsi senza dare il consenso in una stanza piena di erba bruciata, inalare questo fumo è sufficiente per farci fallire un test antidroga a quindi a perdere il lavoro? Esistono delle ricerche anche in questo campo. Le varietà di cannabis stanno diventando sempre più potenti grazie agli incroci di strain ad alto contenuto di THC e ai metodi di coltivazione sempre più raffinati. Un gruppo di scienziati ha quindi pensato di verificare se c’è questa possibilità.
Il test più comune utilizzato in ambienti di lavoro per verificare l’assunzione di droga è il test sulle urine. Per la cannabis, i test ricercano un metabolita del THC che si trova nel sangue dopo aver fumato. Questa sostanza si chiama 9-carbossi-THC.
Uno studio pubblicato dal Journal of Analytical Toxicology ha cercato di verificare se il 9-carbossi-THC era individuabile in soggetti esposti a fumo passivo. Durante lo studio, 6 fumatori con esperienza sono stati chiusi in una stanza per un’ora con altri partecipanti che non avevano assunto sostanze. I fumatori usavano canne con varietà potenti di cannabis. Ai “fumatori passivi” è stato poi chiesto di urinare in una provetta 13 volte in 34 ore.
I risultati? Sembra che possiate godervi liberamente la compagnia dei vostri amici nella hot box senza timore di perdere il lavoro. I ricercatori hanno trovato che i livelli del metabolita del THC non erano sufficienti per comparire nei testi. Un partecipante aveva un livello di 50 nanogrammi per millilitro di sangue, ma questo succedeva solo dopo 4 o 6 ore dall’esposizione al fumo passivo. Inoltre, quando la stanza è stata ventilata i livelli riscontrabili erano più bassi poiché il fumo era meno concentrato.
In conclusione gli autori di questo studio dichiarano che “Questi risultati dimostrano come un’estrema esposizione alla cannabis possa produrre risultati positivi a un test antidroga alle concentrazioni di uso comune. Ciononostante, i test con risultato positivo sono probabilmente rari e limitati alle ore immediatamente dopo l’esposizione, e si verificano solo in circostanze dove l’esposizione è molto forte.
Questa dichiarazione può essere riassunta così: “Non stare chiuso in una macchina dove i tuoi amici continuano a farsi canne e bong per ore prima di andare a fare un test antidroga sul lavoro”.
Questi risultati non significano che nessuna traccia di THC esista nel tuo sangue dopo essere stato in un’ ambiente del genere. Test più accurati che analizzano il sangue invece delle urine sono stati usati in una ricerca della Johns Hopkins University School of Medicine. Qui i ricercatori sono stati in grado di identificare livelli di THC nel sangue superiori a 20 nanogrammi per millilitro molte ore dopo l’esposizione al fumo passivo. Ma questo tipo di test è utilizzato raramente dalle aziende che effettuano controlli antidroga.
Il messaggio quindi è semplice. Ti basta essere attento e responsabile. Se hai un test antidroga in arrivo o sospetti che ci sia un controllo dietro l’angolo, allora è meglio se torni a casa presto dalla festa o che non ci vai proprio. È soltanto una notte.