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Published: June 9, 2021
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Piante e Semi
A volte alcune sostanze, pur essendo in circolazione da migliaia di anni, impiegano molto tempo per essere conosciute ed assimilate dalla cultura occidentale. È il caso della kanna, un'erba originaria del Sud Africa. Questa pianta veniva impiegata dalle popolazioni indigene per i suoi effetti energizzanti e rilassanti, e per migliorare il tono dell'umore. In seguito fu portata in Europa per questi stessi utilizzi, ma a tutt'oggi è ancora poco conosciuta.
Ad ogni modo, la kanna sta ottenendo molta popolarità tra gli psiconauti e gli appassionati di sostanze psicoattive. È apprezzata per i suoi effetti “lucidi”, capaci di favorire la concentrazione e, grazie alle sue innumerevoli proprietà, può rivelarsi utile in diverse circostanze. La kanna è la regina della versatilità: è disponibile in diverse forme e può essere assunta in vari modi. Proseguite la lettura per scoprire i vari metodi di somministrazione e le dosi raccomandate, ed acquisire informazioni sulla storia della kanna e il suo utilizzo nel corso dei secoli.
La kanna (Sceletium tortuosum) è una pianta succulenta originaria del Sud Africa. Venne utilizzata dalle tribù indigene per millenni poiché, a quanto pare, consentiva ai cacciatori di camminare e correre per lunghi periodi senza percepire i sintomi della stanchezza. Inoltre, veniva usata dai guerrieri reduci da una battaglia per distendere i nervi. La kanna è una pianta incredibilmente resistente, in grado di crescere in condizioni climatiche estremamente aride ed assolate, inospitali per molte altre specie vegetali.
Tradizionalmente, la kanna veniva fermentata ed essiccata. La procedura consisteva nello schiacciare la pianta con alcune pietre, lasciandola fermentare al sole. Ciò permetteva di abbassare i livelli tossici di acido ossalico presenti nella pianta fresca, e rendeva più semplice l'assunzione. Inoltre, questo processo aumentava la biodisponibilità degli alcaloidi psicoattivi.
A questo punto, di solito la pianta veniva masticata. Poteva anche essere inalata oppure sniffata. Per molte popolazioni indigene, la kanna era considerata sacra e, secondo alcuni, i suoi variegati effetti potevano persino indurre visioni mistiche.
Quando gli olandesi approdarono in Africa, iniziarono a conoscere ed utilizzare questa pianta e, successivamente, la trasportarono in Europa. La chiamarono “kougoed”, che può essere tradotto letteralmente in “qualcosa da masticare”.
A quanto pare, la mesembrina è il principale ingrediente attivo della kanna. Tuttavia, la pianta sviluppa molti altri alcaloidi, ciascuno dei quali genera specifici effetti. La mesembrina agisce come inibitore della ricaptazione della serotonina: in pratica, aumenta la quantità di serotonina disponibile a livello cerebrale.
Alcuni componenti della kanna sembrano capaci di legarsi ai recettori CB1 nel cervello, gli stessi recettori con cui interagiscono gli endocannabinoidi e i cannabinoidi vegetali, come il THC. Questa peculiarità coincide con i resoconti secondo cui la kanna e la cannabis, assunte congiuntamente, generano effetti complementari tra loro. Tuttavia, si tratta di semplici aneddoti. Quando si assumono diverse sostanze psicoattive contemporaneamente, occorre sempre procedere con la massima cautela, soprattutto se una è in grado di accentuare gli effetti dell'altra.
Esistono diversi metodi per assumere la kanna. Con il passare del tempo, gli estratti sono diventati un metodo di somministrazione molto diffuso, poiché consentono di assimilare dosi elevate in modo semplice.
Detto questo, molte persone preferiscono ancora masticare la kanna. Un'altra opzione, più moderna, è quella di preparare un tè o una tintura di kanna.
La pianta in forma essiccata può essere utilizzata in tutti i modi sopracitati.
L'estratto di kanna è molto potente e può essere vaporizzato, oppure trasformato in tintura e somministrato per via sublinguale. L'estratto di kanna consente di sperimentare, con una dose minima, i tipici effetti della pianta—leggera euforia, lucidità mentale e miglioramento della concentrazione. In alternativa, si può assumere una quantità superiore, per ottenere una sorta di sballo. Come sempre, consigliamo di iniziare con dosaggi minimi, ed aumentare gradualmente la quantità.
Nel corso dei secoli, questo è rimasto il metodo più diffuso per assumere la kanna. Masticare l'estratto di kanna in polvere può risultare disgustoso e complicato. Tuttavia, questo metodo è perfetto per consumare le foglie di kanna essiccate.
Tradizionalmente, le foglie venivano semplicemente masticate per un certo periodo di tempo, deglutendo la saliva. Alla fine, le foglie venivano sputate (mai ingerite), e conservate per essere riutilizzate in seguito. Sta a voi decidere se adottare o meno questo sistema. Se volete migliorare il sapore della kanna, potete abbinare le foglie ad una gomma da masticare.
Per ottenere uno sballo lieve, è sufficiente masticare 50–150mg di foglie. Questa è la dose ideale per chi ha bisogno di migliorare la propria concentrazione. Se preferite degli effetti più intensi, simili ad un vero e proprio “sballo”, potete masticare circa un grammo di kanna. Secondo alcune testimonianze, gli effetti intensi della kanna potrebbero non essere sempre piacevoli, quindi è preferibile non eccedere nel dosaggio.
L'estratto di kanna può essere vaporizzato per una somministrazione più agevole. Tuttavia, questo metodo può generare effetti molto più intensi, rispetto al masticare le foglie. Di conseguenza, è importante conoscere il livello di potenza dell'estratto, prima di vaporizzarlo.
Per molte persone, la vaporizzazione è uno dei metodi migliori per consumare la kanna. Questo sistema offre un sapore più puro; inoltre, chi associa il fumo e la vaporizzazione allo sballo, otterrà una carica extra da questo placebo.
La kanna tritata può essere anche sniffata. Questo metodo genera probabilmente gli effetti più vigorosi. A quanto pare, si manifestano rapidamente intense vibrazioni stimolanti. Pertanto, questa soluzione è ideale per chi desidera sperimentare lo sballo offerto dalla kanna.
Il tè di kanna è considerato uno dei metodi di somministrazione più rilassanti. La kanna ha ottenuto così tanta popolarità grazie ai suoi effetti estremamente versatili. In base alla dose, ed al metodo di somministrazione, si può ottenere una lieve stimolazione, oppure una sensazione di rilassamento e sonnolenza. Il tè alla kanna è la dimostrazione perfetta delle proprietà rilassanti e confortanti di questa sostanza.
Il tè è molto semplice da realizzare: è sufficiente lasciare la kanna in infusione nell'acqua. Come avviene con altre sostanze e tipologie di tè, l'acqua bollente può danneggiare gli alcaloidi della kanna, annullandone gli effetti. Di conseguenza, è importante riscaldare l'acqua fino a raggiungere una lenta ebollizione. Così facendo, le proprietà psicoattive della kanna resteranno intatte.
Gli effetti della kanna possono variare da persona a persona. Tuttavia, di seguito indichiamo le dosi medie di riferimento:
Dopo aver acquisito familiarità con gli effetti della kanna, potete sperimentare a vostro piacimento. Gli effetti emergeranno nel giro di un'ora, un'ora e mezza, e dureranno per 4 o 5 ore. È preferibile assumere il tè alla kanna a stomaco vuoto.
La kanna assunta per via sublinguale raggiunge il flusso sanguigno quasi immediatamente, attraverso la mucosa presente sotto la lingua e all'interno delle guance. Gli effetti saranno simili a quelli generati dalla masticazione della kanna. Tuttavia, la somministrazione per via sublinguale consente di bypassare il fegato (che tende ad attenuare gli effetti della sostanza), producendo effetti più rapidi e potenzialmente più intensi.
Dal momento che il materiale vegetale, o l'estratto, saranno depositati sotto la lingua, la saliva catturerà gli alcaloidi della pianta, consentendone l'assorbimento tramite la mucosa orale. Il dosaggio per la somministrazione sublinguale è simile a quello della kanna da masticare:
Anche in questo caso, le dosi vanno considerate come semplici parametri di riferimento. Non esistono casi (noti) di overdose da kanna, quindi la reazione avversa più grave si manifesterà probabilmente con un malessere a livello gastrico. In ogni caso, chi desidera assumere dosi di kanna superiori ad un grammo dovrebbe procedere con estrema cautela.
Le tinture di kanna sono disponibili in diversi formati. Questi estratti possono essere a spettro completo, oppure contenere alcaloidi isolati. Vi consigliamo di svolgere delle ricerche accurate sulla tintura che desiderate assumere, in modo da acquisire informazioni relative ai suoi effetti.
I principali alcaloidi presenti nella kanna sono mesembrina, mesembrenone e mesembrenolo.
La mesembrina è un inibitore della ricaptazione della serotonina, ovvero ostacola la scomposizione della serotonina da parte del cervello, lasciandola in circolo nell'organismo. Si ritiene che questo alcaloide sia il principale responsabile degli effetti psicoattivi della kanna.
Infatti, le tinture di kanna più potenti e stimolanti sono quelle che contengono le più elevate concentrazioni di mesembrina. Questi potenti estratti, fumati o sniffati, possono generare sballi vigorosi, molto più intensi rispetto a quelli ottenuti masticando la pianta fresca.
Il mesembrenone, invece, produce gli effetti rilassanti associati al consumo di kanna. Questa molecola offre sensazioni più delicate e distensive rispetto agli estratti ricchi di mesembrina. Tuttavia, deve essere assunta in piccole dosi, poiché un eccesso può provocare disturbi gastrici.
In definitiva, esistono tanti modi diversi per assumere la kanna e, in base al metodo scelto, tanti effetti da sperimentare. Se avete ancora dei dubbi, seguite la tradizione: acquistate alcune foglie di kanna e masticatele. Dopo aver valutato questo sistema, avrete un'idea più chiara su come procedere.