You have to add to cart at least 5 bottles or any program to make checkout.
Published: January 25, 2016
Categories:
Informazioni Cannabis
Non esiste "stoner" al mondo che non abbia mai sentito parlare del numero 420. Tuttavia, nonostante la sua popolarità, in pochi sanno il suo vero significato e da dove proviene.
Provate a chiedere in giro cos'è il numero 420 e probabilmente tutti vi diranno che è sinonimo di Cannabis. Si è convertito in un codice usato da persone di tutto il mondo per esprimere il loro desiderio di fumare una canna in compagnia di qualche amico, una parentesi in cui potersi rilassare. Inoltre, viene anche usato per descrivere qualcosa di veramente eccezionale relazionato alla cultura della Cannabis. Probabilmente avrete già sentito qualche amico o conoscente esultare dicendo "È un 420 assoluto!". Si tratta di un numero con un grande significato a livello internazionale e che esprime assoluta positività.
Risulta ormai chiaro che il numero 420 affonda le sue radici nella cultura metropolitana della Cannabis. Da qui iniziò a diffondersi come un vero e proprio slogan condiviso dagli "stoner" di tutta la cultura cannabica mondiale. Un codice che ormai tutti quanti sanno interpretare nella società moderna. Tuttavia, le origini di questo numero sono ancora piuttosto confuse. Sappiamo che si tratta di uno slogan creato all'interno della scena cannabica, ma perché? Chi ideò questo numero? Iniziamo, prima di tutto, a sfatare alcuni miti.
Ma allora, se quanto riportato finora non è altro che una storia assurda circondata da miti infondati, qual è la vera origine del numero 420? Ebbene, ci sono due scuole di pensiero che potrebbero spiegare le sue origini. Si narra che un gruppo di compagni di scuola, conosciuti come The Waldos (ragazzi che avrebbero poi stretto amicizia con i Grateful Dead), era solito riunirsi alle 4:20 per fumare e andare alla ricerca di un leggendario campo di Cannabis in qualche radura sperduta nel bosco. Anche se questa è la scuola di pensiero più seguita dalle comunità cannabiche, ne è nata un'altra che potrebbe mettere in dubbio la veridicità della precedente, entrando in scena con una nuova storia. Secondo questa nuova versione, i veri responsabili che coniarono per la prima volta il 420 furono i Bebes, una banda rivale di amici. Ma andiamo ad analizzare più in profondità i dettagli di entrambe le storie.
Questo racconto risale al 1997, quando Steve Hager, capo redattore della rivista High Times e fondatore della Cannabis Cup, iniziò a riflettere e a domandarsi da dove potesse nascere questo numero. Ebbene, un giorno, Hager fu contattato da un paio di ragazzi che si facevano passare per un gruppo chiamato "The Waldos", certi di poter spiegare tutta la verità nascosta dietro il numero 420.
Incuriosito, Hager acquistò un biglietto d'aereo per San Rafael, California e andò a trovare i The Waldos. Dopo averli intervistati, riuscì a raccogliere tutte le loro opinioni sulle potenziali origini del numero 420. Deciso a scovare tutti i retroscena di questa "leggenda", Hager arrivò ad una conclusione che, in linea generale, sostiene quanto segue:
Nel 1971, un gruppo di 5 compagni delle scuole superiori, soprannominati The Waldos, era solito riunirsi ogni giorno e alla stessa ora per fumare una canna. Un giorno, i ragazzi sentirono alcune voci di corridoio che narravano di un membro della guardia costiera locale con una piantagione di Cannabis, situata nella boscaglia vicino alla stazione in cui lavorava. Tuttavia, a causa di un trasferimento di lavoro, fu costretto ad abbandonare le sue piante. Questa storia non fece altro che entusiasmare ed affascinare tutto il gruppo, che con occhi fanciulleschi iniziò a progettare di uscire in avanscoperta alla ricerca della piantagione, per poter così appropriarsene.
Per sincronizzare nel miglior modo possibile tutte le operazioni di ricerca, i Waldos decisero di incontrarsi tutti i giorni dopo la scuola, alle 4:20, sotto la statua di Louis Pasteur, un famoso scienziato del 19° secolo. Da qui il gruppo avrebbe iniziate a perlustrare tutta la zona boschiva, alla ricerca della leggendaria piantagione di Cannabis. Nonostante fossero stati vani tutti gli sforzi, i ragazzi non si lasciarono dissuadere e continuarono a ritrovarsi alle 4:20 per andarsi a fumare una canna in mezzo alla natura, dove erano soliti fare lunghe passeggiate. Questa storia fu la scintilla che spinse sempre più persone a trovarsi in un luogo all'aria aperta, dove poter fumare tranquillamente un po' d'erba.
Fu così che il numero 420 si trasformò nel codice d'incontro di questo gruppo di amici, che spesso scambiavano tra di loro il messaggio in chiave "420 dalla statua" o "420 Louis". Da qui sembra che poi iniziò a prendere un significato sempre più ampio, arrivando ad essere utilizzato per chiedere "hai qualcosa da fumare" o "Ti sembro troppo fuso?". Avevano trovato un codice da usare tra di loro senza che gli insegnanti arrivassero a comprenderne il significato.
Si tratta sicuramente di una storia avvincente, ma come può uno slogan usato da un gruppo di adolescenti diventare un fenomeno mondiale? Ebbene, come accennato in precedenza, a questo punto entrano in scena i Grateful Dead. A quell'epoca, i Grateful Dead si trasferirono a San Rafael, dove il padre di Mark Gravitch (un membro dei Waldos) prese in carico la gestione dei vari immobili usati dal gruppo musicale. Inoltre, il fratello di Dave Reddix, altro componente dei The Waldos, fu contrattato come manager da buona parte della band. Ciò permise ai The Waldos di seguire il gruppo musicale ovunque andasse, liberi di partecipare alle loro prove, spettacoli e feste.
Lo stesso Dave racconta che i Grateful Dead "avevano preso questa sala prove che dava su Front Street, a San Rafael, California, ed erano soliti provare lì. Così ne approfittavamo per andare ad ascoltare i loro brani musicali e fumare un po' d'erba nei dintorni della sala prove, mentre il gruppo provava i pezzi per il tour. In ogni caso potrebbe essere stato mio fratello Patrick ad aver diffuso il numero attraverso Phil Lesh. Ed io potrei aver ulteriormente contribuito, dato che giravo spesso con Lesh e la sua band [quasi come se fossi uno di loro] quando erano in tour nella stagione estiva e mio fratello era il loro manager".
Questo scambio di amicizie, iniziò a diffondere un po' ovunque il significato del numero 420 associato alla marijuana, passando di bocca in bocca, dalla band a tutti i suoi fan. Fu così che il 420 iniziò a viaggiare con i Grateful Dead, diffondendosi ovunque andassero. Era diventato quasi un luogo comune, usato soprattutto nel dietro le quinte di tutti i concerti.
Si tratta sicuramente di una bella storia, ma lascia comunque alcune questioni aperte e senza risposta. Ad esempio, perché proprio alle 4:20? Sembrerebbe che tutti i ragazzi frequentassero attività extra-scolari nei club sportivi e le 4:20 era giusto l'ora in cui terminavano di esercitarsi; una coincidenza piuttosto strana. Ancora oggi è una storia che non convince tutti, neppure lo stesso Hager, che continua a raccogliere informazioni e a raccontare nuove possibili storie.
Ed ecco che entrano in gioco i Bebes. La storia dei The Waldos ha sicuramente del vero, ma non riusciva ancora a convincere completamente Hager, che decise così di proseguire con le indagini. Fu solo nel 2012, quando Hager ricevette una email da Brad Brann, un uomo che si faceva soprannominare "Bebe", colui che diede origine alla storia che racconteremo nel seguente capitolo. Un nuovo punto di vista che potrebbe finalmente spiegare le radici del numero 420.
Bebe era il leader di una gang, conosciuta come "The Bebes". Anche loro, casualmente, vivevano a San Rafael e frequentavano la stessa scuola superiore dei The Waldos. Secondo Bebe, fu lui stesso a soprannominare i Waldos con il nome di "Gomers", prima ancora che diventassero i "The Waldos". Gomer veniva usato per indicare qualcuno dall'aspetto socialmente imbarazzante, dal personaggio Gomer Pyle del film di culto Full Metal Jacket.
Bebe coniò anche tutti i soprannomi dei membri della sua banda, che qui di seguito riportiamo: Wild Du, Puff, Thorgy, Hello Andy, Bone Boy, The Worm, the Blue Boys (Blue and The Mead) e Turkey.
Da quanto emerso dai racconti di Bebe, un sabato mattina del primo semestre, lui, Wild Du e Puff si trovarono a casa sua per fumare un po' d'erba. Passando la bonga di mano in mano, finì sotto il naso di Bebe che, gardando l'orologio, disse "Sono le 4:20, è giunta l'ora della bonga". E aspirò un'enorme boccata di fumo.
Da allora, il 420 diventò il loro slogan, spesso pronunciato come "quattro-venti". Il "quattro-venti" prese rapidamente piede in tutta la scuola e iniziò ad essere usato dai ragazzi per parlare di marijuana senza destare troppa attenzione. Apparentemente, secondo la versione di Bebe, questa sarebbe la vera origine del numero 420, che poi venne rubata dai Waldos e diffusa successivamente dai Grateful Dead.
Quest'ultima storia è molto meno interessante ed affascinante rispetto alla precedente. Tuttavia, è forse proprio la sua semplicità a dimostrare l'autenticità della versione di Bebe. Nella vita comune, esistono ben poche vicende che nascono da circostanze stravaganti e misteriose e, nella maggior parte dei casi, hanno origine nel modo più banale. Oppure, si potrebbe invece trattare di un uomo incapace di superare il suo periodo adolescenziale delle superiori, mostrando ancora rivalità verso ex compagni d'istituto. Probabilmente non sapremo mai qual è la storia reale, ma, potendo scegliere tra due versioni, siamo liberi di decidere a quale fare riferimento. Quello che è certo, a prescindere da quale gruppo di ragazzi abbia coniato realmente questo numero, è che il 420 fu passato ai Grateful Dead dai The Waldos. Ciò ha reso questo numero una vera e propria leggenda. Il 420 sarà sempre parte integrante della cultura della Cannabis, un simbolo di libertà, speranza e diritto di poter consumare erba in totale armonia con il mondo!